Alla ricerca di un mondo di connessioni
a cura della Dott.sa Francesca Brusati
Negli ultimi anni il termine “connessione” è stato sempre più associato al mondo della tecnologia, a internet, ai social, ecc. Insomma il termine è stato sempre più vissuto come strumento che contemplato nella sua valenza più importante: la connessione come legame, come unione.
Nel mio mondo lavorativo esiste un altro termine similare
che ha come fine il legame e l’unione: si chiama rete. La rete è quella che noi
professionisti speriamo sempre di poter instaurare con la famiglia, con la
scuola e con qualsiasi altra persona o figura significativa per i nostri
studenti. Noi ci vediamo un fine ultimo di altissimo livello umano: creare un
gruppo di supporto qualitativamente significativo che possa generare e portare benessere nell’apprendimento.
Quando i rapporti tra le parti sono virtuosi e quando tutti sono disposti a condividere
in modo propositivo idee, informazioni, conoscenze e punti di vista, allora si
può iniziare a porre le basi per un ambiente disposto a guardare agli studenti
e ai figli non per quello che sono in quel singolo luogo sociale, ma per quello
che potrebbero essere o sono in altre molteplici situazioni della loro vita
attuale o futura. Ricordiamoci che la rete ci permette di rendere più completo
un puzzle che, sebbene composto da un miliardo di pezzi, può diventare significativamente
chiaro restituendo un’immagine più nitida della persona che abbiamo di fronte a
noi.
Un mondo di connessioni tra persone significative, allora, ci permette di abbattere i pregiudizi ed acquisire elementi in grado di ampliare la conoscenza di sfaccettature e di comprendere peculiarità nascoste che possono divenire un grande punto di forza sul quale lavorare.
Quale idea di fondo?
Se il nostro ruolo (qualunque esso sia: genitore, insegnante, professionista, educatore, allenatore, ecc.) è quello di formare ed educare, allora non ci converrebbe stare più uniti e collaborare per lavorare insieme all’educando nella creazione di qualcosa di unico ed utile per la sua vita?
Approfittiamo di questo tempo di quiete e di confinamento nelle nostre case per trovare la spinta a connetterci, ripensare al nostro ruolo ed entrare in contatto per costruire qualcosa di nuovo.